Chi sono

Chi sono i Caschi Bianchi

I Caschi Bianchi sono Volontari/e in Servizio Civile che svolgono il loro servizio all'estero in missioni di promozione della pace, dei diritti umani, dello sviluppo e della cooperazione fra i popoli all'interno di un progetto elaborato congiuntamente dall'Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, dalla Caritas Italiana e da Volontari nel Mondo – FOCSIV.

La possibilità di adesione a questi progetti è stata sancita dall'art. 9 della legge 230/1998 “Nuove norme in materia di Obiezione di Coscienza”, che ha riconosciuto agli Obiettori di Coscienza l’opportunità di operare all'estero, e che ha esteso questa facoltà ai Volontari in Servizio Civile con l’art. 9 della legge n. 64 del 2001. Tali norme riconoscono come ambiti operativi le "strutture per interventi di pacificazione e cooperazione fra i popoli, istituite dalla stessa Unione Europea o da organismi internazionali operanti con le medesime finalità".

Nel 2002 il progetto è stato aperto anche alle ragazze in servizio civile volontario, come pure ai giovani riformati dal servizio militare, in età compresa fra i 18 ed i 26 anni. Successive modifiche alla normativa e l'abolizione del servizio di leva obbligatorio (cf. DECRETO LEGISLATIVO 5 APRILE 2002 N. 77 “DISCIPLINA DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE A NORMA DELL’ARTICOLO 2 DELLA LEGGE 6 MARZO 2001 N.64”, TESTO AGGIORNATO CON LE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI APPORTATE DAL DECRETO-LEGGE 31 GENNAIO 2005, N. 7 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE 31 MARZO 2005, N. 43) hanno portato a un'estensione del limite di età, permettendo l'accesso al servizio ai giovani che al momento della presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo. Sono ammessi a svolgere il servizio anche giovani che abbiano già svolto il servizio di leva come militari o come obiettori di coscienza.

A partire dal 1998, anno in cui la giurisprudenza si è pronunciata a favore dell’Obiezione di Coscienza all'estero, i Caschi Bianchi hanno iniziato a operare in contesti caratterizzati da:

a) situazioni di violenza strutturale: in cui le condizioni socio–economiche disagiate, la povertà e la violazione dei principali diritti politici o di cittadinanza impongono un lavoro di sensibilizzazione, di confronto fra esperienze o condizioni diverse, di interventi o di servizi finalizzati a ridurre o eliminare le cause di disagio;
b) situazioni di violenza diretta (innescate a volte in situazioni di violenza strutturale): in cui il lavoro prevede l’azzeramento o almeno la riduzione dei livelli di violenza attraverso il ripristino delle condizioni minime di dialogo e di fiducia fra le parti in conflitto. Le funzioni dei Caschi Bianchi in questo caso sono mirate alla creazione di condizioni favorevoli al negoziato e alla partecipazione intesa come elemento di moderazione e di mediazione.
Dopo un articolato percorso di formazione i Caschi Bianchi svolgono larga parte del loro servizio civile all'estero, sviluppando attività di mediazione, aiuto umanitario, accoglienza, educazione, animazione, promozione dello sviluppo umano, promozione della pace, promozione ed osservazione dei diritti umani, attività di analisi e relazione sulla situazione e sulle attività.

Settori di intervento dei Caschi Bianchi

In Italia:
- sostegno e progettazione delle iniziative dall'Italia e in Italia;
- formazione ed autoformazione alle attività suddette e a forme di intervento nonviolento;
- campagne di sensibilizzazione e diffusione;
- attività di educazione e sensibilizzazione nelle scuole;
- approfondimento dei temi della pace, del conflitto, dello sviluppo umano, della povertà, della vulnerabilità;
- esperienze di solidarietà in Italia;
- sostegno ed aiuto a strutture di intervento sociale a favore di soggetti vulnerabili;
- attività di fund-raising;

All'estero:
- monitoraggio nei settori d’intervento (diritti umani, necessità umanitarie, livello del conflitto e delle tensioni);
- aiuto umanitario di emergenza (alimentare, sanitario etc.);
- sviluppo di progetti a favore di fasce particolarmente vulnerabili;
- attività di mediazione, pacificazione, interposizione (promozione di occasioni di mediazione, di dialogo e di cooperazione, operazioni di peace building);
- sostegno a microprogetti di ricostruzione e riabilitazione;
- attività di animazione e gioco;
- sostegno a ricongiungimenti familiari e rientro di popolazioni rifugiate o sfollate; sostegno a ONG, individui o progetti favorevoli ai diritti umani ed alla costruzione della pace, prevenzione dei conflitti, promozione dei diritti umani ed individuali come forma di prevenzione dei conflitti;
- collaborazione con organismi internazionali;
- collaborazione con le forme di rappresentanza italiana presenti nelle aree di intervento;
- stesura di relazioni indirizzate ad organismi nazionali ed internazionali;

Impatto delle attività dei Caschi Bianchi:
I risultati dell’intervento degli Obiettori di Coscienza o dei volontari vengono misurati in termini di:
- rispetto dei diritti umani;
- rafforzamento dei legami sociali e familiari;
- apertura di spazi di dialogo e di riconciliazione;
- allontanamento di fasce di popolazioni dalla condizione di vulnerabilità;
- miglioramento delle condizioni umanitarie;
- abbassamento del livello della violenza;
- nascita di spazi di mediazione;
- riabilitazione di alcune attività primarie;
- rientro di popolazioni sfollate o rifugiate;
- aumento del livello di sicurezza;
- protezione internazionale di minoranze o componenti sottoposte a violazioni dei diritti umani;
- cooperazione con Organizzazioni Non Governative e Governative, nazionali ed internazionali;
- rafforzamento dei legami di amicizia e cooperazione fra l’Italia e le popolazioni coinvolte;
- diffusione dei valori della pace e della nonviolenza;
- libera espressione di opinioni favorevoli alla pace ed alla solidarietà;
- crescita della società civile italiana e locale sui temi della solidarietà, della pace e dello sviluppo.